Edited by

Domenico Macellaro

Web 3.0

Cosa sono gli NFT e come usarli

Come acquistarli e venderli, la tassazione e i rischi del mercato NFT

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Dalla loro esplosione sul mercato l’anno scorso, gli NFT hanno rivoluzionato il mercato del trading, delle criptovalute, dell’arte e del collezionismo digitale oltre che della moda e del gaming.

Il nome NFT è un acronimo di non-fungible token, ossia di un sorta di “segnaposto” dotato di individualità specifica che funziona come un certificato di autenticità e proprietà digitale connesso al nome del suo possessore oltre che a un link che rappresenta l’asset vero e proprio – più comunemente un’immagine, un video, un’animazione, un’opera d’arte digitale o oggetti cosmetici per videogiochi e avatar nel metaverso da fare indossare al proprio avatar.

L’autenticità promessa dall’NFT è garantita dalla tecnologia Blockchain che oltre a rappresentare una firma indelebile sull’oggetto è anche in grado di registrarne tutti i passaggi di proprietà, fornendo così un vero e proprio albero genealogico a qualunque bene virtuale e non che sia stato acquistato.

La Blockchain è una sorta di registro in cui le informazioni sono decentralizzate, ovvero distribuite su più “nodi” che consentono sia di tracciare ogni trasferimento sia di gestire le singole transazioni senza intermediari – il contenuto di questo registro è sempre consultabile da tutti e, soprattutto, non può essere modificato.

Facendo un esempio con il mondo dell’arte, potremmo dire che ci sono tante diverse copie della Monna Lisa nel mondo ma la vera immagine originale è solo una – nel mondo digitale, quella vera immagine costituisce l’NFT, che può essere copiato ma mai veramente posseduto nella sua forma d’origine.

Come si possono acquistare e vendere gli NFT?

A questo punto diventa importante capire come e dove avvengono le transazioni di NFT. Esistono diversi marketplace online, molto diversi a seconda del tipo di asset digitale che viene venduto.

I più diffusi sono quelli in cui si vendono o scambiano opere d’arte digitali, come ad esempio Opensea o Magic Eden, ma ciascun NFT esiste sulla su piattaforme specifiche: ad esempio, ci sono NFT che sono disponibili in esclusiva su determinati marketplace e che per questi accordi, la loro compravendita può svolgersi solo nella “bolla” di quel marketplace; in altri casi invece alcuni NFT, specialmente quelli dedicati al mondo dei videogiochi o nati su determinati metaversi, sono validi e funzionanti solo al loro interno.

Per acquistare un NFT da una qualunque piattaforma, bisognerà per prima cosa acquistare la criptovaluta Ethereum (ETH) che verrà conservata in un portafoglio digitale di nome Cryptowallet a cui si accede con un CID, acronimo di Codice Identificativo del titolare, ovvero una password con lettere e numeri. Anche qui, ci sono diverse piattaforme che consentono di aprire il proprio wallet, bisognerà decidere in base alle proprie esigenze quale sia la più conveniente.

Una volta creato e riempito il vostro portafoglio digitale, potrete connetterlo al marketplace di vostra scelta dove potrete acquistare qualunque NFT vogliate proprio come in un normale e-shop. L’NFT che acquisterete sarà conservato nel vostro wallet ma potrà essere utilizzarto su molte piattaforme diverse – persino alcune piattaforme social come Twitter e Instagram hanno avviato i primi test per trasformare i riquadri delle immagini profilo degli account in vetrine dove esporre i propri NFT.

Come si possono utilizzare gli NFT?

Ci sono diversi modi di utilizzare gli NFT – sia che si desideri fare trading privatamente sia che si cerchino opportunità per un’azienda.

Principalmente, gli NFT sono rilevanti nel mercato dell’arte e del collezionismo digitali: qualunque oggetto, scultura, animazione 3D, immagine, video o file musicale può essere comprato e venduto nella sua forma digitale ed esposto nel mondo fisico tramite schermi o tramite le controparti fisiche dell’opera acquistata (che a volte sono vendute insieme al token di non-fungibilità); e nel mondo virtuale all’interno di metaversi come Decentraland o The Sandbox.

Altra applicazione possibile è quella del gaming, dove gli NFT possono rappresentare oggetti cosmetici che il proprio personaggio/avatar può utilizzare nel metaverso che un certo avatar può indossare ma che si possono anche scambiare con altri utenti.

Dal punto di vista delle aziende, invece, gli NFT possono essere prima di tutto una forma di investimento mirato, dato che il valore degli NFT, proprio come quello delle opere d’arte, può aumentare nel tempo.

Dato che funzionano come certificati inalterabili, poi, gli NFT possono avere declinazioni in ambito immobiliare, ad esempio registrando il trasferimento di proprietà di un immobile, o nel campo dei prestiti e delle assicurazioni su smart contract.

Come funziona la tassazione degli NFT?

L’anno scorso (2021) il mercato degli NFT ha raggiunto un volume di 17,6 miliardi di dollari – una cifra cospicua, a cui ovviamente corrisponde una tassazione.

Anche se può sembrare molto complesso, però, il sistema di tassazione di NFT è abbastanza semplice: i collezionisti privati non sono soggetti a tassazione ma se gli introiti derivanti dal commercio di NFT dovessero diventare abituali, bisognerà indicarli come redditi percepiti nella propria Dichiarazione dei Redditi e sottoporli alla tassazione IRPEF, nel caso dell'Italia.

Per chi invece compra e vende NFT come parte di un’attività commerciale continuativa, sarà necessario aprire una Partita IVA per adempiere a tutti gli obblighi fiscali del caso.

Quali sono i rischi del mercato di NFT?

È chiaro che il commercio di NFT possa comportare dei rischi. Nel caso in cui il creatore di un NFT voglia moltiplicare i suoi profitti, questi potrebbe registrare la stessa opera su due piattaforme diverse o vendere la medesima opera più volte con una minima modifica, fosse anche per un singolo pixel.

La blockchain che certifica il singolo NFT infatti rappresenta uno specifico codice binario che noi vediamo sotto forma d’ immagine ma che è in realtà una lunga stringa composta di zeri ed uno.

Molti studi legali specializzati stanno lavorando alla creazione di smart contract che regolino meglio i diritti per questo tipo di asset.

Anche la problematica legata ai server delle varie piattaforme, su cui si regge l’intero network e che potrebbero bloccarsi o essere hackerati, è in fase di risoluzione con i primi studi sull’uso di protocolli IPFS (acronimo di InterPlanetary File System) capaci di propagare un file su tutti i computer delle persone collegate.

Oltretutto, le transazioni legate agli NFT non sono propriamente regolate come le altre tipologie: gli scambi di criptovaluta, infatti, sono spesso usati per riciclare denaro “sporco” da nascondere all’occhio delle autorità fiscali.

Conclusione

ll primo consiglio che ci sentiamo di dare a qualunque principiante è: prima di tutto, di assicurarsi meticolosamente che le piattaforme utilizzate per i cambi di denaro e la compravendita di token siano legittime.

Il secondo consiglio è quello di approcciarsi al trading con cautela, riservando gli acquisti e le vendite più importanti a quando si saranno comprese pienamente le varie dinamiche della compravendita e di oscillazione del valore delle opere.

Per qualsiasi dubbio, curiosità o ulteriori informazioni riguardo il contenuto di questo articolo, il Team Fontoso è a tua completa disposizione. Contattaci utilizzando l’apposito form nella sezione Contatti.

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